martedì 16 dicembre 2008

comunità segnalate per qualità della relazione umana

Siccome non voglio passare per un disfattista, voglio segnalare delle Associazioni nelle quali non si sta dimenticando la vera filosofia della Comunità Terapeutica. La Comunità intesa come accoglienza della persona nel rispetto della sua dignità, che si regge sulla Praxis, (il fine è l'agire e il modo di agire) e non Associazioni che si reggono, viceversa sulla Poiesis (il fine è il prodotto) di un numero che fa retta . Quella, casomai. è una diretta conseguenza.
Ovviamente tutto secondo il mio personalissimo parere:
Comunità San Francesco Monselice PD
Gruppo Abele To
Gruppo Arco To
Comunità Cà delle Ore Breganze VI
Comunità Nuova Vita VI
Comunità San Benedetto al Porto Ge

lunedì 15 dicembre 2008

w gli operai FIAT che montano le portiere ogni giorno

Sono tornato da alcuni giorni di riposo e mi scuso per l'assenza nel blog.
Ciao anonimo! Grazie per il contributo. Ce ne fossero come te! Faccio una piccola premessa: conosco molto bene la fabbrica "FIAT" e ti assicuro che ci sono migliaia di operai che sono orgogliosi di montare portiere alla catena. Sono meno entusiasti di cassa integrazione, mobilità, chiusura di filiali, incidenti sul lavoro, salario, ecc. Non ho mai voluto intendere che è il management il problema. Il management, inteso nel senso di organizzazione aziendale, La gestione, direzione, organizzazione è fatto di persone. Penso che in un'azienda che produce utili possa starci qualunque tipo di persona nella gestione aziendale, non è un requisito importante l'attenzione all'UOMO. Invece nelle oganizzazioni cosiddette onlus, secondo me dovrebbe essere il requisito fondamentale. Non sempre è così. Una volta alcuni dirigenti di un'Associazione, sostenevano che per una buona gestione bastavano "...3 teste pensanti" (loro) e tutto il resto "...carne da macello" (riferimento al massiccio turn-over degli operatori). Quell'associazione è in liquidazione e aspetto 9.000 € di risarcimento danni. Per me è un complimento accostare questo lavoro al lavoro degli artigiani. Gli artigiani stavano subito sotto gli aristocratici nella gerarchia sociale del medio-evo. Ma il senso che dai tu è diverso. Tu pare che l'accosti ad una modalità grezza e approssimativa, poco tecnica. Gli artigiani invece credimi hanno molta tecnica. Poi, accosti i valori principali di una relazione, quali l'affettività l'emozionalità la vicinanza alle persone come un fatto ipoteticamente dannoso. Può essere dannoso lavorare senza la consapevolezza delle "distanze" adeguate....ma mi rendo conto che ti sto dicendo delle cose e non so nemmeno in che contesto lavori, da quanto tempo, che ruolo hai...io svolgo la professione da 21 anni e sto portando in questo blog cose concrete documentabili...tu tanta teoria e demagogìa. Mi sembri vago quando parli di ...certe cose fatte in un certo modo....! Quali cose e quale modo ad esempio? Io posso solo aggiungere che un operatore si crede un eroe il primo anno di lavoro. Poi i casi sono due: 1-l'operatore se ne va; 2-Cambia idea e comincia a formarsi sul serio. Oltre ai suoi bravi "titoletti" deve aggiungere tanta altra formazione specifica, supervisione e lavoro di/con il "GRUPPO". Tu forse useresti termini tipo "Team", "Staff", "Equipe", noi artigiani utilizziamo gruppo o squadra. E' diverso? Io sto cercando di mandare un messaggio di allerta. Si sta cercando di far applicare a queste realtà lo stesso sistema delle classiche organizzazioni aziendali e non può funzionare. Io vedo tanti colleghi che stanno andando via con giacca e cravatta e orologio sopra il polsino...maddai! Associazioni che si dotano della "Governance" che hanno i Manager d'Area, i Performer, altre che hanno l'Executive. Francamente siamo all'eccesso. Nel nostro ambiente si cerca di stimolare i lavoratori facendoli sentire in colpa. Paradossalmente, alla catena di montaggio della Ferrari a Maranello, i lavoratori sono stimolati dalla qualità dell'ambiente in cui sono inseriti: hanno le piante e i fiori in serre adiacenti separate da grandi vetrate; all'entrata della fabbrica ci sono i nomi degli operai e delle loro famiglie. Insomma, si sono invertite le filosofie. Noi, invece, siamo the news managers. Stiamo andando talmente avanti che stiamo dimenticando le radici. Quando le radici saranno troppo fuori l'albero si seccherà.Ma magari tu puoi portare una testimonianza concreta contrapposta? Non so,...l'Executive che organizza con il Manager d'Area una bella visita al reparto malattie infettive a dare assistenza ad un malato terminale con una bella scheda da compilare e firma da apporre in calce del Case Manager...oppure creare il setting adeguato per una bella Unità di strada che fornisce preservativi e pasti caldi alle stazioni dei treni...Naturalmente le mie sono provocazioni che spero facciano scaturire delle riflessioni. Io sono per rinnovare non per stravolgere. Anche Maxwell jones era un rinnovatore. Lui si è tolto il camice e ha cominciato a lavorare insieme ai pazienti. E' stato il precursore della chiusura dei manicomi e dell'inizio di un nuvo modo di approcciare i pazienti. Oggi mi pare chi i camici si stiano riappropriando degli uomini.