mercoledì 11 marzo 2009

trieste per i servi e i loro padroni

Ostruzionismo da parte del Governo alla partecipazione di alcune realta' e degli operatori pubblici alla Conferenza sulle droghe. Anche Maurizio Coletti, presidente del coordinamento Itaca, ha spiegato che molti operatori hanno sollevato dubbi, ''sulle modalita' preparatorie, hanno creato molte difficolta', anche di tipo organizzativo. C'e' stata una pervicace operazione di esclusione degli operatori dei servizi pubblici, e ritardi nel riconoscimento per loro dell'orario di lavoro e delle risorse necessarie. Questo perche' si vuole dare un'immagine univoca, appiattita degli operatori e di chi opera nel settore, ma anche dei servizi stessi''.

Patrizio Gonnella di Antigone fa sapere che la sua organizzazione non e' stata mai nemmeno invitata: ''Presenteremo insieme a Forum Droghe un libro bianco sull'impatto penale e penitenziario della legge Giovanardi - ha annunciato nel corso dell'incontro con la stampa - perche' nel 2008 ha prodotto un impatto immediato sulle forze di polizia: abbiamo un evidente calo dei sequestri di stupefacenti e un evidente aumento delle segnalazione. Oltre a questo il 28% delle persone in carcere risulta tossicodipendente ma con profonda stupidaggine si continua a non trattarle con gli strumenti base della riduzione del danno: distribizione di siringhe e di preservativi, come avviene senza troppi ideologismi nel resto del mondo''.

La annunciata ''polifonia'' del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, insomma, sarebbe solo di facciata secondo gli operatori: ''Ad oggi tra i politici alla Plenaria era stato invitato solo un autorevole rappresentante della maggioranza, Maurizio Gasparri. Si erano dimenticati di invitare l'opposizione e la cosa ancora piu' straordinaria - ha concluso con ironia Coletti - che l'opposizione nemmeno se ne fosse accorta''.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma il 27 Febbraio le associazioni firmatarie del documento* “A Trieste senza dogmi nel pregiudizi” hanno espresso dubbi e preoccupazioni in merito alle modalità di preparazione e svolgimento della prossima Conferenza Nazionale sulle Droghe.

“La V Conferenza nazionale governativa sulla droga e la tossicodipendenza, per com’è stata finora progettata, rischia di trasformarsi più in un puro evento mediatico che adempiere alle sue vere finalità istituzionali e alle aspettative e ai bisogni del sistema di intervento(…) L’incontro di Trieste non si presenta come quell’occasione di confronto aperto e di interlocuzione con la politica e con il legislatore di cui si avverte la necessità”

Le critiche mosse dalle organizzazioni riguardano più argomenti:

1) la conferenza non è destinata alla valutazione dell’applicazione della legge al fine di individuare eventuali modifiche, come invece previsto dal Dpr 309, art.8;
2) tra le centinaia di ospiti a carico del Dipartimento politiche anti-droga gli operatori del pubblico saranno una minoranza;
3) le 25 sessioni di lavoro previste nei tre giorni di conferenza non permettono un confronto reale e costruttivo;
4) il televoto finale, previsto nella seduta plenaria finale per orientare le decisioni, è uno strumento che si presta a forti rischi di strumentalizzazione;
5) la scelta di escludere dalle tematiche di discussione i servizi di prossimità e di riduzione del danno è dettata da impostazioni ideologiche, perché i circa 250 progetti attivi sul territorio italiano hanno prodotto risultati positivi, opportunamente documentati;
5) mancano riferimenti al taglio alle risorse sociali destinate all’accompagnamento e all’inclusione sociale a fronte di una significativa crescita degli interventi di repressione.

”A Trieste non avremo una polifonia di interventi – ha spiegato Bortone (Cgil) – ma andrà elogiato l’asse normativo vigente. Non c’è nessun interesse ad uno studio problematico del fenomeno che turberebbe quel quadro. L’esigenza propagandistica si scontra con l’esigenza del pluralismo e della scientificità”

Dello stesso parere Cippitelli (Cnnd) secondo cui “la rappresentazione del fenomeno sarà data da una parte dal sottosegretario Giovanardi tutta secondo una logica etica e morale. Dall’altra avremo una copertura scientifica soltanto dal lato delle neuroscienze”

Anche Coletti di Itaca Italia ha espresso rammarico per quegli elementi di ostacolo ad un confronto serio e produttivo: “come si può fare un quadro della situazione nazionale quando ci sono pregiudizialmente solo esclusioni? L’organizzazione ha accuratamente evitato qualsiasi momento collegiale e di confronto. La preparazione, l’accesso alla conferenza e la partecipazione sono state gestite con autoritarismo e centralismo, oltre che in maniera escludente”

Franco Corleone (Forum Droghe), evidenziando la delusione per l’esclusione dall’agenda della conferenza della valutazione della legge e degli interventi di riduzione del danno, ha parlato di “conferenza truffa”.

De Facci (Cnca) ha puntato il dito contro la politica attuale che “sembra aver paura di un vero confronto, così come l’opposizione che non sembra avere una propria idea unica. Siamo orfani di una politica che di questo tema non vuol parlare essendo eticamente sensibile, avendo paura di spaccarsi, anche come opposizione”

I firmatari del documento guardano oltre Trieste e stanno inziando a preparare iniziative dal basso in contesti locali, per poi arrivare ad un momento di discussione nazionale nel quale fare un’analisi obiettiva dello stato dei servizi per le tossicodipendenze, lontano da ideologismi e pregiudiziali.

* Antigone, Cgil, Cnca, Cnnd, Forum Droghe, Forum Salute Mentale, Gruppo Abele, Itaca Italia

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